“Progetto Me Too”: cosa voglio fare da grande?

Me Too, anch’io! Anch’io apprendo, anch’io sperimento, anch’io lavoro. È il pensiero delle 40 persone con disabilità intellettiva protagoniste dell’omonimo progetto, promosso da Cooperativa Patchanka in collaborazione con la nostra Cooperativa Paradigma, Fondazione Paideia, UGI, Diaconia Valdese,  Comune di Torino, Unione Montana dei Comuni delle Valli Chisone e Germanasca e Coldiretti Piemonte.

L’obiettivo: strutturare una serie attività e percorsi volti a favorire l’inclusione socio-lavorativa di ragazzi inoccupati iscritti ai Centri per l’Impiego dei nostri territori. Da giugno 2021, per 12 mesi i partecipanti hanno sperimentato abilità e conoscenze, ragionato su desideri e vocazioni, partecipato a percorsi di formazione e informazione sul mondo del lavoro, a laboratori teatrali e a piccole, grandi esperienze professionali di work experience.

Alcuni di questi hanno trovato naturale sede in Fabbrica del Chinino, dove ogni giorno si produce cura, benessere e integrazione.

Un percorso a tappe, in direzione “inclusione”

Prima di entrare in Fabbrica i ragazzi hanno attraversato un percorso orientativo individuale alla ricerca della risposta alla grande domanda di tutti: “cosa voglio fare da grande?”. 

Gli amici partner li hanno guidati lungo il sentiero che passa dalla riflessione su aspettative e desideri, abilità e prospettive di crescita. Quindi le lezioni individuali per dotarsi degli strumenti per muoversi nel mondo del lavoro: dalla scrittura di un curriculum, alla visita di un centro per l’impiego. E ancora, un percorso di “capacitazione personale”, dove grazie all’uso di tecniche teatrali hanno lavorato sulla gestione delle emozioni e sul lavoro di squadra per perseguire obiettivi collettivi.

Divisi in gruppi, è arrivato infine il momento di affrontare un’esperienza formativa in situazione, chi da noi in Fabbrica del Chinino, chi presso la Fattoria sociale di Fondazione Paideia.

L’attività in Fabbrica

Scopo dei 6 incontri era condividere con i partecipanti (divisi in gruppi di 3 alla volta) le competenze dei professionisti che ogni giorno animano la Fabbrica. Ispirazione, guida di lettura, un confronto orientativo e pratico in vista di successive esperienze lavorative in contesti specifici come quelli in cui li abbiamo coinvolti.

  • Il Laboratorio di trasformazione del cibo, dove insieme a Luca, cuoco di Chinino Food, hanno sperimentato le principali tecniche di preparazione di pane e pasta fresca serviti ogni giorno nel ristorante sociale. Hanno messo “le mani in pasta”, imparato a fare tagliatelle e gnocchi, vissuto la tensione di una grande cucina, dove dopo la fatica si condivide con i colleghi anche la pausa, il riposo e la gratificazione nell’osservare nei piatti serviti al pubblico il risultato del proprio lavoro.
  • Il corso di HACCP, dove hanno appreso le regole base su ciò che si deve o non si deve fare per produrre alimenti sempre sicuri e a norma.
  • Il corso di caffetteria con Antonio Quaratino. Qui hanno imparato i fondamenti dell’arte del caffè, la sua derivazione e macinatura, la corretta preparazione di un espresso e del cappuccino, mettendosi alla prova con una macchina professionale da bar.
  • Prepariamo la sala! Per lavorare in cucina, in un bar o in un ristorante è importante la cura di pulizia e allestimento dei tavoli. Ci ha aiutato qui Ciccio, educatore di Cooperativa Paradigma e volto noto del nostro progetto di ristorazione sociale.
  • I laboratori creativi e di oggettistica: momenti di liberazione creativa, dove hanno assistito volontari e operatori della Fabbrica in confezionamento ed etichettatura dei prodotti solidali distribuiti a Natale e nella prossima Pasqua.

“Ci siamo divertiti in cucina. Io sono già un adulto, ma ho ancora tanto da imparare e non avevo mai fatto esperienze di lavoro così… Forse è quello che voglio continuare a fare!”

Marco

Sei incontri volati, utili alle persone con disabilità protagoniste ma anche a noi operatori. Come da parole di Martina, educatrice e referente di progetto di Cooperativa Paradigma: 

“La determinazione e l’impegno di questi ragazzi è stata d’ispirazione per gli altri e per noi operatori. Nel rispetto dell’unicità di ognuno abbiamo incrociato le reciproche abilità, ci siamo messi a confronto e in discussione, imparando l’uno dagli obiettivi dell’altro. Tutti si sono messi alla prova in un’esperienza formativa in un contesto sconosciuto e nei loro sguardi e parole ho capito che stavano già cambiando”.

”E’ stato utile perché mi ha insegnato cose che mi piacciono molto, come la preparazione del caffè che non avevo mai fatto! Spero mi aiuti a trovare un lavoro in questo settore! Avevo un po’ di timore, ma ho imparato a superare le mie difficoltà…”.

Lorenzo

Me Too! Di fronte a tanta voglia, tenacia e determinazione siamo certi che rivedremo presto questi ragazzi. In bocca al lupo a loro e grazie mille a tutti gli amici partner di quest’avventura di cura e inclusione.

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