DIARIO
La Fabbrica è aperta perché si racconta
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La Fabbrica è aperta
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Raccontaci cos’è per te la Fabbrica del Chinino: info@fabbricadelchinino.it

Luca

Lo chef di Chinino Food

La Fabbrica e Chinino Food mi hanno permesso di dare seguito a una scelta etica e umana che mi fa stare bene: credo che la ristorazione debba avere una valenza non esclusivamente legata al profitto. Qui posso coltivare la mia passione a servizio di uno scopo sociale, è questo il vero ruolo della cucina, una delle cose più sociali che ci sia, che ha a che fare con la convivialità e la famiglia.

Si lavora per portare a casa la pagnotta, sì, ma si contribuisce anche a qualcosa di grande, di degno!”

Luciano

Tutti i giorni a Chinino Food

Ormai vengo a mangiare a Chinino Food tutti i giorni. Vivo da solo, mi risparmio la fatica di cucinare cose buone e sto in mezzo alla gente! Ricordo che un anno fa due amiche che mi dissero che avevate aperto due giorni alla settimana, ma che stavate via via aumentando l’apertura. Abito qui vicino e così sono venuto una volta, mi sono da subito trovato bene. Ormai ho il mio tavolo riservato e conoscono i miei gusti: è bello sapere che mi aspettano!”

Giorgio

Partecipante a FabbricArte Restauro

Il corso di Fabbricarte Restauro mi sta concedendo una grande possibilità: coltivare una passione personale e vivere un’esperienza allegra a contatto con la disabilità. Non mi era mai capitato!
Mi sono iscritto al corso per due motivi: passare un po’ di tempo con mio figlio, che lo frequenta con  me, e imparare qualcosa di concreto… a casa ho tantissimi oggetti in legno che aspettano di essere recuperati! Cosa dire del corso: ben fatto, tanta pratica e la giusta dose di teoria, si è creato un bel gruppo e abbiamo una docente simpatica e paziente. Credo ci iscriveremo anche il prossimo anno…”

Fiorella

Volontaria

Io non do alla Fabbrica del Chinino, è lei che dà a me.
I ragazzi del Centro mi regalano gioia, allegria, amore, in cambio solo di un po’ di aiuto. Faccio la volontaria per Paradigma da 10 anni e mi considero un jolly: vivo a Pinerolo e non posso essere sempre presente, ma quando c’è bisogno mi chiamano e ci sono. In particolare per le uscite con i ragazzi, le gite o i soggiorni estivi al mare. È davvero uno scambio reciproco, dove ricevo più di quel che do: quando mi vedono, corrono verso di me e mi abbracciano, mi si apre il cuore!”

Enzo

papà di Silvia

Come genitore la Fabbrica offre la progettualità che deriva dala fantasia di chi ci lavora e rende plausibile delle utopie. Ho visto tanti Centri e quello che colpisce in questo progetto è l’apertura a tutti, non solo alla disabilità o al genitore, ma anche alle persone del quartiere che vogliono frequentare un corso, stare coi ragazzi, mangiare in un luogo dove ci sono cose buone, fatte bene e pagate poco. Questo clima di comunità colpisce e fa stare bene tutti, specie i ragazzi: qui non ho mai visto persone arrabbiate, ma solo visi sorridenti”

Cristiana

Educatrice

Lo spostamento del precedente Centro diurno negli spazi dell’attuale Fabbrica del Chinino ci ha aperto una nuova prospettiva. Qui la parola d’ordine è accoglienza e il campanello suona quasi ininterrottamente: è il segnale che sei riconosciuto all’esterno per le cose che fai! Sono attività non pensate solo per la disabilità, ma con le persone in generale. Un nuovo paradigma, generativo di cambiamento e benessere: noi educatori usciamo dal nostro ruolo tradizionale per diventare aggregatori di comunità e i ragazzi ci danno una mano, imparando sempre più a relazionarsi con l’esterno”.

Giulia

Centro diurno “Raccordi Familiari”

La Fabbrica è come una casa dove incontro tante persone… Vengo al Centro tutti i giorni, faccio gli gnocchi e la pasta, frequento i laboratori, faccio Espressione corporea in palestra, ballo e mi rilasso!”

Rosalba

Educatrice e insegnante nei corsi di FabbricArte Restauro

Il mio lavoro mi dà grandi soddisfazioni, come professionista del restauro e come educatrice. Spesso sui tavoli del laboratorio arrivano oggetti messi molto male. Ce ne prendiamo cura insieme, ognuno a modo suo! Nel percorso li vedo cambiare e con essi le espressioni delle persone che li lavorano: grazie ai corsi rinascono gli oggetti e nascono legami di amicizia fra i partecipanti, che arricchiscono tanto i nostri ragazzi quanto le persone esterne. La fine del corso è quindi sempre un bel momento, perché si va via contenti per aver ricevuto delle cose, nuove abilità, nuovi amici!”