L’angolo dell’educatore | Silvia: “La mia giornata in Fabbrica del Chinino”

Da 23 anni Silvia è un’educatrice del Centro diurno “Raccordi Familiari”, quello che trovate in Via Taggia 25/A dentro la Fabbrica del Chinino, di cui è referente del Laboratorio di Oggettistica. Ci racconta qui la sua quotidianità, fatta di piccoli gesti di cura, resi possibili da grande applicazione, metodo e passione per il proprio lavoro!

“Apri!”

Citofono della Fabbrica – “Apri!”. Incomincia così la giornata da educatori: se non siamo sui trasporti del mattino, aspettiamo i ragazzi che in autonomia arrivano al Centro per la loro mattinata di attività. Buongiorno ragazzi, buongiorno colleghi, diamoci la carica con un caffè caldo o una tisana e poi si parte: l’appello, la suddivisione nei vari laboratori, ognuno con il suo grembiule e col materiale necessario per lavorare.

Ai gruppetti di lavoro si aggiungono sempre i nostri amici volontari, che ogni giorno accogliamo festosamente perché oltre a prezioso aiuto ci portano compagnia, sostegno, chiacchiere e novità. Ciascuno di loro lo vediamo una volta a settimana, quindi di cose da raccontarci ce ne sono sempre!

I laboratori sono attivissimi.

I ragazzi ormai ci tengono a produrre prodotti di qualità: siamo sempre in preparazione di qualche evento, del prossimo mercatino o di un’esposizione speciale che ci permetta di farci conoscere fuori dalle mura della Fabbrica.

E non solo: la nostra collaborazione attiva con la cucina del ristorante Chinino Food è ormai quotidiana: in questo periodo stiamo rinnovando spazi e attrezzature per il laboratorio di pasta fresca. Pensate che ogni settimana prepariamo almeno 20 kg tra gnocchi e tagliatelle, per non parlare delle marmellate e di tutte le specialità in barattolo.

“Al lavoro”. E cerchiamo di non farci distrarre dal telefono che suona, dal citofono che ci ricorda che La Fabbrica (e così il nostro Centro al suo interno) è aperta a tutti e frequentata da persone che fanno altre attività, dai fornitori del nostro ristorante Chinino Food, e da tanti altri; siamo uno spazio vivo, il viavai e l’incontro con le persone rientrano nella nostra quotidianità! E mentre si lavora si chiacchiera, raccontandoci cos’abbiamo fatto nei giorni precedenti o progettando le cose da fare insieme prossimamente. Quante nuove idee nascono così, semplicemente condividendo pensieri, ricordi ed emozioni.

Cura, pazienza,
chiacchiere e coccole

Ogni tanto capita che qualche ragazzo faccia un po’ fatica a iniziare la giornata: un po’ di stanchezza, qualche preoccupazione, un piccolo diverbio con un compagno o la voglia di dire di “no” alle proposte degli operatori. Ci vuole un po’ di pazienza: può bastare un momento speciale ritagliato con un educatore per sentirsi coccolati, oppure una proposta di attività alternativa! Altrimenti… beh, vorrà dire che per una volta si rimarrà seduti a guardare i compagni e a chiacchierare in attesa che il malumore passi e torni la voglia di mettersi in gioco.

Ora del break! Dopo tanto lavoro arriva il momento del meritato spuntino: dopo aver sistemato tutto, via ai giochi di società e alle chiacchiere in attesa di riportare tutti a casa per il pranzo.

Anche per noi educatori arriva infine la pausa pranzo, che da quando è aperto Chinino Food è diventata tutta un’altra cosa! Ci vuole proprio una mezz’oretta così, da trascorrere insieme ai colleghi scambiando due parole in tranquillità prima che arrivi l’ora dei trasporti pomeridiani e si ritorni operativi.

Due ingredienti: progettazione e organizzazione

Sembra un mondo caotico quello del Centro, ma in realtà dietro c’è un gran lavoro di progettazione e organizzazione. Ogni educatore ha il compito di redarre un progetto educativo per le persone di cui è referente e di condividerlo con le famiglie, così che ognuna di loro possa esprimere e sviluppare le proprie abilità in contesti ritagliati su misura. L’organizzazione precisa dei laboratori, dei trasporti, delle attività esterne serve a tutti per muoversi con tranquillità, sapendo sempre cosa fare e dove andare, chi è l’educatore a cui fare riferimento nel tal contesto e quale prassi seguire in caso di situazioni impreviste.

Ci sono poi situazioni che vanno al di fuori della quotidianità del Centro, come le feste e gli eventi che coinvolgono le famiglie: sono momenti importanti, perché noi educatori con le famiglie ci lavoriamo, abbiamo bisogno di loro e della loro collaborazione per prenderci cura dei loro ragazzi.

E cosa dire dei soggiorni estivi al mare?

Al di là della fatica (sono le vacanze dei ragazzi, bisogna fare in modo che tutto vada per il meglio) è sempre bello ri-scoprirli al di fuori del solito contesto del Centro. In vacanza, come tutti noi, sono persone nuove e diverse, e il lavoro educativo, se possibile, va ancora più in profondità. E poi i preparativi sono diventati ormai un momento di condivisione: i ragazzi sono la nostra “memoria storica” e addirittura stilano gli elenchi delle cose da portare (guai a dimenticarsi le carte da gioco o le patatine per gli aperitivi!) o dei luoghi da visitare o ri-visitare.

Mentre vi scriviamo stiamo chiudendo le ultime pratiche in vista della prossima partenza: l’estate è ormai dietro l’angolo, Loano e Igea Marina ci aspettano!

L’équipe, un dono prezioso

Alla base di tutto c’è un buon lavoro di équipe: sapere di poter sempre contare sui propri colleghi, di essere di supporto e di riceverlo in presenza di situazioni particolari, di potersi confrontare per aprire i propri orizzonti quando si incontra un problema all’apparenza “insormontabile” è, come professionista e come persona, un dono preziosissimo.

Naturalmente quando qualche collega lascia il gruppo un po’ di tristezza si fa sentire, ma le nuove leve trovano presto il loro posto, portando una ventata di novità e nuovi modi di guardare alla nostra vita nella “fabbrichetta”.

Silvia
Educatrice,
Centro diurno “Raccordi Familiari”

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