Grazie e arrivederci, Costa!

Costantino - La Fabbrica del Chinino

Lunedì 3 febbraio Chinino Food ha riaperto rinnovato nei nuovi locali di Via Montevideo 41. Un primo grande pezzo di “Maison & Dehor” è realtà.
Lo dobbiamo ai tanti che continuano a contribuire al progetto e alla campagna di raccolta fondi “IncrociAMOleabilità” (clicca qui per donare!), ma anche a chi le proprie abilità, le proprie mani, le ha poste sul progetto ogni giorno negli ultimi mesi.

Fra questi, Costantino, per noi semplicemente “Costa!”. Manutentore e muratore per Cooperativa Paradigma in tutti questi lunghi anni di crescita della Fabbrica. Lui, davvero, non ha mai smesso di incrociare le sue abilità con le nostre, con i colleghi educatori e con i ragazzi che frequentano i nostri centri e comunità. In questi giorni Costantino tornerà a casa, in Romania, concludendo così il suo lungo rapporto lavorativo con Paradigma: gli abbiamo chiesto di dedicarci qualche parola, fra un ultimo ritocco e l’altro…

Costantino - La Fabbrica del Chinino

Via alle domande!

Costa, i locali di via Montevideo sono ormai pronti: ce l’abbiamo fatta!

Ne sono felice. La prima cosa che ricordo di Via Montevideo è la curiosità di vedere cosa si trovasse lì dentro: abbiamo trovato di tutto, il locale era completamente abbandonato!
La prima necessità è stata quella di dargli una ripulita per valutarne lo stato di conservazione; non c’era il riscaldamento, gli infissi erano da rifare, l’impianto elettrico in disuso, praticamente non c’era niente. Questo posto l’abbiamo ribaltato e resuscitato: il tutto imponendoci di seguire i criteri di sostenibilità dell’edilizia circolare.

L’edilizia circolare ci porta alla collaborazione con Emmegi Srl di Marco Mangione, che tramite il bando AxTO si è occupato dei materiali di recupero da utilizzare.

Esatto! Tutto il materiale utilizzato in Via Montevideo è di recupero, comprese finestre, muri, porte, controsoffitti, lampadari, pavimenti, impianto elettrico. Ma c’è di più: tutto è stato installato guardando al futuro, a un’ipotetica nuova ristrutturazione che ne preveda la smantellazione. Nulla di quanto abbiamo costruito qui dentro dovrà buttarsi; tutto potrà smontarsi e riutilizzarsi facilmente in altri contesti. Basta discariche!

Con questa parte di lavoro concludi il tuo lungo percorso in Cooperativa Paradigma: il modo migliore per salutarci

Esattamente. Dopo tanti anni di lavoro a Torino e ben 15 in Cooperativa torno in Romania. Ricordo il giorno preciso in cui iniziai il mio percorso in Paradigma: era il 5 settembre 2005. Da allora sono stato muratore-manutentore della Cooperativa in tutti i suoi centri e Servizi, per la disabilità e tutela minori. Una bella responsabilità, Paradigma non ha mai smesso di crescere e quella crescita è passata concretamente dalle mie mani.

Soprattutto la Fabbrica del Chinino, in questi ultimi anni è davvero cresciuta con te

La prima volta che sono arrivato in Via Taggia 25/a mi sono messo le mani nei capelli: era un’ex fabbrica abbandonata. Gli unici inquilini erano decine, se non centinaia, di piccioni!
Però il posto ci piaceva, ci piacevano gli spazi. Siamo riusciti a costruirvi dentro un centro per persone disabili semplicemente meraviglioso: a questo abbiamo aggiunto negli anni due palestre professionali, l’ascensore, la cucina del Chinino (ora Chinino Food). Mi dispiace per i piccioni, ma abbiamo fatto bene a crederci!

Domanda importante: cosa ha rappresentato la Fabbrica per te? Cosa ti porti a casa?

La cosa più bella che mi porto a casa è l’aver costruito così tanto e poter vedere cosa lascio dietro di me. È stata una grande opportunità, una grande soddisfazione, difficilmente descrivibile a parole!
Sono cresciuto con Paradigma e con la Fabbrica, ma anche con le persone disabili che la frequentano: quando sono arrivato avevo solo 30 anni e nel tempo per loro sono diventato una figura familiare. Si sono creati rapporti… difficilmente replicabili in altri contesti lavorativi. La Fabbrica è speciale anche per questo, per chiunque ci lavori.

I colleghi, gli operatori, il laboratorio di Restauro

Più che colleghi li definisco dei fratelli, collaborando si sono creati dei rapporti di amicizia molto stretti. In particolare con Rosalba, educatrice e responsabile del laboratorio di restauro del legno del centro diurno Raccordi Familiari. Con lei abbiamo iniziato a collaborare nel 2006, quando l’attuale Centro diurno ancora si trovava in Via Pio VII: ricordo che uno dei primi prodotti realizzati insieme furono delle abat-jour nate da vecchie damigiane, un’idea che già sposava il concetto di recupero. Da lì è nato il costante rapporto di collaborazione di tutti questi anni, basato sulla mia capacità di trovare oggetti caduti in disuso e sul talento di Rosalba, e dei ragazzi che frequentano il suo laboratorio, di donargli nuova vita. Insieme abbiamo recuperato tanto legno e ri-creato oggetti meravigliosi!

C’è stato un periodo in cui in Paradigma non facevi solo il muratore

Sì, mi sono occupato anche dei trasporti dei ragazzi in un periodo in cui ce n’era bisogno. È stato un modo per entrare maggiormente in contatto con loro e con le loro famiglie. 5 meravigliosi anni in cui si è creato un legame fortissimo che dura tutt’ora. Ho interrotto quell’attività per via del troppo lavoro nei nostri cantieri… a proposito, il lavoro chiama! Corro a fare gli ultimi ritocchi. Un abbraccio a tutti da Costantino!


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